Che cos’è?
L’alopecia areata è una condizione cutanea acquisita caratterizzata da riduzione o mancanza di peli per loro improvvisa caduta con follicoli però mai distrutti come avviene invece nell’alopecia androgenetica. Il fenomeno è particolarmente evidente quando ad essere interessato è il capillizio anche se tutte le aree ricoperte da peli possono venire coinvolte.
Qual’è la causa?
La causa rimane sconosciuta. Sembra esistere una predisposizione genetica (descritti casi familiari), anche se indiscutibile è l’importanza di fattori psico-emotivi, di influenze focali batteriche (infezioni tonsillari e odontogene) e di meccanismi aggressivi autoimmuni a carico di strutture diverse della radice del pelo. Entrambi i sessi sono ugualmente coinvolti con predilezione per l’età infantile e per i giovani adulti.
Dove e come si manifesta?
Dal punto di vista clinico la malattia si presente asintomatica e prevede la comparsa di chiazze alopeciche rotondeggianti di 1-2 centimetri di diametro spesso rapidamente confluenti ad aspetto policiclico e bordi netti. La cute si presenta bianca e solo modicamente edematosa (pastosa) nelle forme a recente insorgenza, leggermente depressa rispetto al piano cutaneo limitrofo con periferia contraddistinta dalla presenza di peli dalla patognomonica forma a punto esclamativo (aspetto tronco con assottigliamento del bulbo pilifero che appare atrofico). L’interessamento del capillizio è quello che maggiormente preoccupa il paziente: si presenta come piccole chiazze glabre isolate che confluendo possono arrivare a configurare l’alopecia areata totale con cuoio capelluto completamente denudato. Il decorso non è assolutamente prevedibile: settimane, mesi o anni rappresentano il lungo periodo di convivenza con la malattia che spesso attende il paziente. Le indagini da eseguire in tutte le forme di alopecia areata sono quelle volte ad escludere l’eventuale presenza di patologie subdole di accompagnamento o di scatenamento cioè la ricerca di possibili foci infettivi spesso causa di serie patologie cardiache e/o renali: si impongono allora esami ematochimici con dosaggio del titolo antistreptolisinico (TAS) e degli indici di infiammazione ed esami strumentali quali la radiografia delle arcate dentarie volta all’individuazione di granulomi apicali.
Come si cura?
Le notevoli implicazioni psicologiche per l’improvvisa caduta dei capelli o dei peli della barba impongono sempre una terapia della malattia pur potendo essa risolvere anche spontaneamente. La terapia si basa principalmente su farmaci per via topica e/o sistemica. Fra i topici ricordiamo i cortisonici ad elevata potenza (gravati però da possibili rebound post-sospensione) e il minoxidil; fra le terapie generali si segnalano buoni risultati con boli di cortisonici per via parenterale. Con alterna fortuna è stata provata in passato la crioterapia. La Fototerapia UVB Banda stretta 311nm rappresenta modernamente il migliore e più convincente trattamento dell’alopecia areata sia per la rapidità di ricrescita dei peli e dei capelli sia per la stabilità del risultato a lungo termine. Gli eccellenti risultati ottenibili con la fototerapia dovuti alla potente azione anti-autoaggressiva immunitaria bene si sposano alla pressocchè totale assenza di effetti collaterali laddove l’operatore risulti particolarmente esperto e abbia adeguatamente preparato la cute su cui intervenire.
PRIMA: Severa alopecia areata in bambino di 9 anni
DOPO: Guarigione ( foto scattata 2 mesi e mezzo dopo l’ultima seduta Fototerapia UVB a banda stretta )