Che cos’è?
La dermatite seborroica è una frequente spesso banale patologia dermatologica che coinvolge tipicamente le aree grasse (seborroiche) della cute. Il 2-3% della popolazione ne è interessato, senza predilezione di sesso. Si riconoscono una forma neonatale e una forma dell’adulto.
Qual’è la causa?
La causa non è ancora stata chiaramente individuata anche se viene dai più ipotizzata la noxa infettiva malassezia furfur, normale lievito lipofilo commensale, che interferendo con il sebo ristagnante ( primancòra che quantitativamente e/o qualitativamente alterato) scatena il processo infiammatorio. Forti impatti emotivi sono spesso segnalati come aggravanti mentre l’esposizione alla luce solare del periodo estivo migliora considerevolmente il quadro dermatologico.
Dove e come si manifesta?
La dermatite seborroica è rappresentata da uno stato eritemato-edemato-desquamativo non pruriginoso di talune pieghe facciali (solchi naso-genieni, solco trasversale del mento), ma anche del bordo del capillizio, della porzione mediale delle regioni sopracciliari, del cuoio capelluto e delle aree presternale e interscapolare. La cute interessata si presenta arrossata e spesso “pastosa” per infiltrazione flogistica. La desquamazione è presente in fini squame bianco-grigiastre o francamente gialle non aderenti tra loro come per la psoriasi. Il cuoio capelluto è spesso coinvolto nella sua totalità a definire la pityriasis simplex o capitis ( una forma di forfora esagerata) che nei soggetti più seborroici si caratterizza per la presenza di squame grasse massivamente fra loro aderenti e maleodoranti di rancido (pitiriasi steatoide); quando è l’età neonatale ad essere colpita si arriva invece alla formazione di un vero e proprio caschetto di squamo-croste che va sotto il nome di crosta lattea. Una forma particolarmente estesa della malattia va infine segnalata nell’80% dei casi di AIDS conclamato e nel 40% dei soggetti sieropositivi per l’infezione da HIV.
Come si cura?
La terapia si basa su farmaci somministrati per via locale (creme a base di antifungini); da evitare i corticosteroidi topici che, per quanto rapidamente efficaci, sono gravati da importanti effetti collaterali se protratti nel tempo e per il rebound (ricaduta) secondario alla sospensione. Per il cuoio capelluto sono efficaci shampoo a base di solfuro di selenio, quando opportunamente usati e ben distribuiti nell’arco della settimana. L’isotretinoina è un farmaco che impiegato per via sistemica dà buoni e duraturi riscontri anche se il miglioramento è lento a manifestarsi. Sono però la terapia fotodinamica e soprattutto la fototerapia UVB banda stretta le metodiche attualmente disponibili con il maggior indice di soddisfazione soprattutto per quanto riguarda la rapidità di conseguimento del risultato e la sua stabilità nel tempo e, cosa che non guasta, per l’assenza di significativi effetti collaterali.
PRIMA: Associazione di dermatite seborroica e rosacea
DOPO: Dopo terapia fotodinamica